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La crisi allunga i tempi del bilancio. Nella chiusura dei conti, le società non quotate studiano la possibilità di avvalersi del maggior termine di 180 giorni per la convocazione dell'assemblea, sull'onda dei problemi di valutazione causati dall'andamento dei mercati.
La redazione del bilancio 2008 è fortemente influenzata dagli effetti della situazione economica e dai provvedimenti anti-crisi varati nei mesi scorsi. La valorizzazione delle poste dell'attivo, come rimanenze, crediti e strumenti finanziari, è resa assai difficoltosa dall'andamento negativo del mercato, soprattutto per il peggioramento verificatosi nei mesi successivi alla chiusura dell'esercizio. Nel calcolare le imposte di competenza entrano in gioco anche le numerose novità fiscali previste dalla Finanziaria 2008, applicabili per la prima volta nel bilancio attualmente in fase di chiusura e su cui ancora mancano istruzioni ufficiali dell'agenzia delle Entrate: si va dai limiti alla deducibilità degli interessi passivi alle spese di rappresentanza, dai nuovi criteri per la base imponibile Irap, fino alla possibilità per il Fisco di disconoscere l'impatto derivante dalla modifica di criteri di valutazione per ammortamenti e accantonamenti.
Alla luce di questi fattori, le società non quotate considerano la possibilità di procrastinare a fine giugno l'approvazione del bilancio avvalendosi della deroga prevista dalla legge: opzione preclusa da quest'anno agli emittenti quotati.
Fonte: ilsole24ore.it