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L'Agenzia delle Entrate, con la circolare 46/E del 13 Giugno 2008, ha offerto chiarimenti in relazione al credito d'imposta per le attività di ricerca e sviluppo.
Come noto, nel 2008 le imprese possono infatti usufruire di un credito d’imposta pari al 40% dei costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo svolte in collaborazione con università ed enti pubblici di ricerca. Sono deducibili, nella misura del 10%, anche le spese interne di ricerca. Ai fini della determinazione del credito d'imposta i costi non possono comunque superare l'importo di 50 milioni di euro. Le circolare offre, in particolare, chiarimenti in relazione a: • soggetti beneficiari • attività ammissibili • costi ammissibili • documentazione da predisporre • utilizzo e rilevanza del credito d'imposta
Sulla possibilità di rendere cumulabile il credito di imposta per la ricerca e sviluppo con gli altri interventi concessi dal Ministero dello sviluppo economico per il sostegno delle attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, si è espresso direttamente il Ministero in questione con un’apposita circolare. I soggetti interessati dovranno comunque assicurare che venga rispettato il limite in base al quale l’importo risultante dal cumulo dei contributi non potrà risultare superiore ai costi sostenuti. Il credito di imposta, istitutito dalla legge finanziaria 2007 (articolo 1, commi da 280 a 284, della legge 27 dicembre 2006, n. 296) è una misura fiscale di vantaggio in favore delle imprese per lo svolgimento di attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2006 e fino alla chiusura del periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2009.