L’istituto della Zona Economica Speciale (ZES) risale al c.d. Decreto-Legge n° 91 del 2017 (“Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno” o “Decreto Sud”, convertito in Legge n° 123 del 2017) successivamente più volte riformato. L’art. 4 di questo introduce le zone economiche speciali (ZES) mentre l’art. 5 è dedicato ai benefici fiscali ed alle semplificazioni burocratiche di cui godono le imprese che operano in queste aree.
I benefici fiscali sono di due tipi:
- un credito d’imposta per gli investimenti effettuati dalle imprese ubicate nelle ZES;
- il dimezzamento dell’imposta sul reddito (IRES od IRPEF) per le nuove attività avviate da imprese sempre nel territorio delle ZES, introdotto, quest’ultimo, dalla Legge 178/2019, la Legge di bilancio per il 2021.
Anche in Sardegna è diventata operativa La ZES, pertanto sarà possibile fruire di tutti i benefici fiscali e non ad essa collegati.
In particolare, per le imprese che operano o intendono avviare iniziative imprenditoriali all’interno dei confini stabiliti per la Zes è applicabile anche il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno (Bonus SUD) di cui all’articolo 1, comma 98 e seguenti, della legge di stabilità 2016, per l’acquisto di beni strumentali, esteso poi anche all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti e dal maggio del 2022 all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione o all’ampliamento di immobili strumentali all’attività d’impresa.
Le imprese insediate e che si insedieranno nelle aree individuate dalla ZES, potranno cogliere le opportunità di crescita insite nello strumento, giovandosi dei benefici indotti dalla politica di sviluppo, quali credito d’imposta, Sportello Unico digitale ZES, semplificazione del sistema di governance ZES volto a favorire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi nonché l’insediamento di nuove imprese.
Le aree individuate nella ZES sarda appartengono a 16 Comuni e ricadono nei terreni di 6 Consorzi industriali e nell’ambito del demanio e dell’Aeroporto di Cagliari-Elmas.
I centri interessati sono così ripartiti:
Assemini, Cagliari, Sarroch e Uta ricadenti nel Consorzio Cacip;
Oristano e Santa Giusta ricadenti nel Consorzio Cipor;
Portoscuso che ricade nel Consorzio Sicip;
Buddusò, Monti e Olbia che fanno parte Consorzio Cipnes;
Alghero, Porto Torres e Sassari ricadenti nel Consorzio Cip Sassari;
Tortolì ricadente nel Consorzio Ci Ogliastra.
A questi vanno aggiunti i mappali del demanio (Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna) e dell’Aeroporto di Cagliari-Elmas.
Per tutti i centri interessati sono stati individuati i mappali ricadenti all'interno della normativa Zes.
L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 9 agosto 2019, ha disposto la “definizione delle modalità di presentazione della comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali”. Per fruire del credito d’imposta, i soggetti interessati dovranno presentare all’Agenzia delle entrate un’apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione.
Il beneficiario potrà utilizzare il credito d'imposta maturato solo in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente tramite Entratel o Fisconline, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d’imposta.
Si allega alla presente l'elenco Comuni (alcuni solo parzialmente ammessi) che costituiscono la ZES.